nel cuore delle langhe
GUIDA AI MONUMENTI DI LA MORRA

Su questa guida trovate la descrizione sintetica dei maggiori monumenti di La Morra: chiese, cappelle campestri, palazzi, case.  Potete rintracciarle sulla cartina sottostante e di conseguenza portarvi direttamente sul posto per ammirare dal vivo il monumento. Accanto ad esso trovate una targa in acciaio che lo descrive. La maggior parte di essi sono collocati nel centro storico, ma altri, non meno importanti, sono distribuiti nelle frazioni dell’Annunziata, S. Maria, Berri, nelle borgate e in aperta campagna. Raggiungerli può anche significare una bella passeggiata lungo uno dei sette sentieri che La Morra ha approntato per il turista. La visita inizia dalla torre campanaria, simbolo del paese, posta in alto, in piazza Castello, a ricordo dell’antico maniero ora distrutto. In totale sono 24 siti che vale la pena visitare, espressione della cultura e dell’arte di La Morra. Buona visita.

Testi a cura di Armando Gambera  -  Foto a cura di Edo Prando

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Torre campanaria

La Torre Campanaria fu costruita fra il 1709 e il 1711, su disegno dell’ing. Cocito di Neive che diresse i lavori fino all’altezza della cella campanaria. Quest’ultima venne disegnata dall’ing. Domenico Pettiti di Cherasco, chiamato dalla Comunità di La Morra a risolvere la lieve pendenza verso ovest della torre. Pettiti decise di non costruire il sesto riquadro del progetto originario e di sostituirlo con la cella delle campane. Alta 31m. e a pianta quadrata, la torre è composta da cinque piani a riquadri semplici e sobri e da una cella campanaria in stile barocco. Nel basamento sono ancora visibili i cocci di pietra risalenti alla preesistente torre medioevale caduta nel 1700, una delle poche tracce del castello abbattuto nel 1544 per ordine delle truppe francesi occupanti.

Chiesa della Santissima Annunziata

chiesa Annunziata
Il primitivo convento benedettino risalente al XII sec. con annessa chiesa dedicata a San Martino costituisce il primo nucleo abitativo di La Morra, successivamente trasferito sulla sommità della collina. Di quell’epoca rimangono l’abside, la piccola cappella ad essa laterale con frammento di affresco, il campanile in pietra e in mattoni con bifore e trifore.  Nel XVII sec. la chiesa subì radicali restauri e venne intitolata alla Santissima Annunziata. La facciata venne rifatta nel 1684 su disegno dell’arch. Michelangelo Garove. All’interno furono rivestite le colonne e decorata l’abside all’insegna del tema iconografico del monaco servita. La pala centrale raffigura La Madonna dei sette dolori. Nel pavimento è conservata una stele funeraria romana.

Chiesa di San Sebastiano detta dei Bianchi
san sebastiano defTra il 1700 e il 1708 la chiesa di S. Maria di Marcenasco (antica parrocchiale) venne riedificata nello stesso luogo sotto il titolo di S. Sebastiano Martire dalla Confraternita dei Disciplinanti Bianchi. Il campanile in cotto, costruito nel 1766, si caratterizza per l’eleganza e l’armonia delle linee. La facciata, suddivisa in due ordini, conserva due nicchie che custodivano affreschi ormai persi. L’interno, a navata unica, con due cappelle laterali, conserva un pregevole altare in stucco (1793) con pala raffigurante S. Sebastiano Martire.

Cappella della Madonna di Loreto
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La cappella venne costruita nel 1750 su di un pilone votivo del XV secolo in forma di tabernacolo aperto: di esso si conserva una pittura murale raffigurante La Vergine con il Bambino, ora nell’abside della cappella Il ciclo di affreschi che decora l’interno è opera del lamorrese Giovanni Vassalli (1817). Nel 1834 venne realizzato il porticato antistante.

La chiesetta campestre è a forma rettangolare e a navata unica; le murature sono parte in pietra e parte in mattoni.

Pilone di San Sebastiano
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Il pilone fu eretto nel 1729 al posto di un’antica cappella ormai demolita. Composto da tre riquadri circolari, esso fu affrescato nella prima metà del Novecento dal pittore-decoratore Giovanni Savio (1863-1950) di La Morra. I tre affreschi rappresentavano il martirio di S. Sebastiano, S. Lucia e l’Immacolata Concezione: di essi rimangono ampie tracce. Posto a valle della strada comunale, venne trasferito a monte di essa nel 2006 e restaurato.

Cappella di Santa Brigida
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La cappella, costruita nel 1701, è l’ampliamento di un antico pilone votivo a forma di tabernacolo aperto dedicato a Santa Brigida di Svezia Vedova. L’interno custodisce una pala d’altare rappresentante la SS. Vergine e S. Brigida con sua figlia S. Caterina Vergine, opera di Diego Bono del 1819. Importante il ciclo di affreschi del coro, raffiguranti la Vergine in trono con Bambino e due Santi, di cui non si conosce l’autore, risalente al XV secolo, epoca di costruzione del primitivo oratorio. Il ciclo rievoca suggestioni di arte gotica e rinascimentale.

Chiesa di San Rocco detta dei Blu
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La chiesa, nata come ex voto per volontà dei Confratelli Turchini o Blu perché La Morra non era stata toccata dalla peste, ebbe una costruzione travagliata tra il 1716 e il 1750, anno in cui fu terminata. Posta ortogonalmente alla Parrocchiale e di fronte al Palazzo Comunale, la chiesa presenta eleganti linee barocche e un pregevole portone intagliato. L’interno, a navata unica che si allunga nell’abside, custodisce la pala dietro l’altare con la Vergine e S. Rocco e veduta di La Morra del “pittore di Mondovì” (1786). La volta, a cupola  affrescata da Pietro PaoloOperti di Bra, illustra la Gloria di San Rocco.

Chiesa parrocchiale di San Martino
Parrocchiale s martino targa
La chiesa parrocchiale di San Martino venne realizzata tra il 1684 e il 1695 su disegno dell’arch. Michelangelo Garove. L’imponente facciata barocca, che chiude via San Martino, è movimentata da elementi architettonici, quali colonne, nicchie e cornici aggettanti, che creano giochi di luci e ombre. L’interno, a navata unica, con cappelle laterali comunicanti, custodisce importanti opere d’arte barocca, tra cui la pala dell’altare maggiore rappresentante la Madonna con Bambino e i Santi Martino e Crispino (1715), dell’artista Giovanni Carlo Aliberti di Canelli al quale è attribuito anche il Trionfo di S. Martino, affresco situato nella volta dell’abside. La volta della navata è stata dipinta da Luigi Morgari nel 1880 e raffigura episodi tratti dalla vita di S. Martino.

Cappella di Santa Lucia
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La cappella campestre, intitolata in origine alla Vergine Santissima,  fu fatta costruire nel 1612 dal generale spagnolo Gaspare Sanguezza acquartierato a La Morra. Caduta in rovina, venne riedificata nel 1779 e cointitolata a Santa Lucia. All’interno è conservata la pala d’altare della Madonna con Bambino, S. Agata, S. Lucia e Angelo, opera di Agostino Cottolengo di Bra.

Palazzo Falletti – Cordero
palazzo falletti-corderoCostruito dai Falletti, feudatari di La Morra, verso la meta del XVIII sec., appartiene alla famiglia Cordero di Montezemolo dalla metà del XX sec., quando si estinse il casato dei Falletti.  Sulla sinistra è addossata la cappella gentilizia della Madonna del Buon Consiglio; sulla parete è murato lo stemma in pietra di Bonifacio Falletti. Nelle sue cantine venne vinificato il primo Barolo di La Morra.

Ospedale Santissimo Crocifisso
ospedale ss crocifisso
Il palazzo, ora casa di riposo, venne costruito nel 1829. come nuovo e più ampio ospedale per volontà della Comunità di La Morra in sostituzione del preesistente. La facciata anteriore, in cotto, presenta linee armoniche e austere; la facciata posteriore, sul cortile, si rifà agli stili del Settecento, con portico, loggiato e timpano.

Antico palazzo Falletti
antico palazzo falletti
Sui ruderi del castello medioevale abbattuto verso la metà del XVI secolo sorse il palazzo dei Falletti, feudatari di La Morra. Più volte rimaneggiato, conserva al piano nobile un salone con soffitto ligneo a cassettoni e alcune stanze con volte a crociera adibite ad aule scolastiche. Al piano terra, nelle scuderie, ha sede la Cantina Comunale

Palazzo delle Scuole
palazzo scuole
Il sito ospitava l’antico palazzo dei Falletti, feudatari di La Morra, costruito sui ruderi del castello medioevale abbattuto verso la metà del XVI secolo. L’edificio venne ceduto a privati cittadini allorquando i Falletti costruirono il nuovo palazzo in via XX Settembre nel XVIII secolo. All’inizio del XX secolo l’edificio venne demolito per costruirvi l’attuale caseggiato delle Scuole, col concorso unanime della popolazione. Il palazzo delle Scuole venne inaugurato nel 1914.

Chapelle de la Madonne des Graces
cappella madonna delle grazie

La Cappella della Madonna delle Grazie venne costruita nel 1914 accanto ad un preesistente pilone affrescato da Giovanni Savio (1863-1950) di La Morra. Nel 1999 su interesse della famiglia Ceretto, che la acquistò nel 1972 assieme alla vigna antistante, la cappella venne  reinterpretata in chiave contemporanea dagli artisti  David Tremlett (1945) per l’interno e Sol LeWitt (1928-2006) per l’esterno. Divenuta uno dei simboli più moderni del territorio, è ora chiamata “cappella delle Brunate” o “cappella del Barolo” per celebrare il prestigioso vino che nasce da questo rinomato vigneto.

I bastioni
bastioniIl castello di La Morra, abbattuto nel XVI secolo, era circondato da alte mura in pietra e mattoni. I Bastioni, in parte ricostruiti nel XIX e XX secolo, testimoniano ciò che rimane delle mura medioevali. Le due rampe di strada in pietra del fiume Tanaro portano alle due antiche porte di accesso, la porta del Borghetto (inferiore) e della Cittadella (superiore). Il muro più alto prende il nome di Bastione del Ciaplass per il masso sporgente.

Casa Massobrio-Boffa
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L’edificio, risalente al XV secolo, fu più volte rimaneggiato. Della struttura originale conserva parte della facciata in cotto con finestra ogivale e fregio in mattoni d’impronta rinascimentale.

Il centro storico di La Morra risale all’inizio del XIII secolo, quando gli abitanti di Mercenasco (attuale Annunziata di La Morra) risalirono la collina per costruire un nuovo borgo.

Palazzo del Comune
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Il palazzo del Comune, ricostruito nel 1765, venne rimaneggiato nel XX secolo. Conserva un soffitto ligneo a cassettoni nella sala del Consiglio. Fu anche sede delle prime Scuole Elementari.

Nell’edificio preesistente furono firmati, nel 1402, gli Statuti di La Morra, un corpo di leggi che regolavano i rapporti fra i cittadini e i Falletti, signori del luogo, nonché l’amministrazione della giustizia.

Cappella di S. Antonio Abate
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La cappella (XVIII secolo) è caratterizzata da un portico antistante la facciata che protegge le pitture murali rappresentanti la Madonna col Bambino, S.Antonio Abate e S. Filippo, eseguite da Giovanni Savio di La Morra nella prima metà del Novecento.  L’interno presenta una pala d’altare (1858) con le stesse figure della facciata: ad esse si era ispirato Savio. Le decorazioni in stucco della cornice sono del 1745.

Chiesa di Santa Maria
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L’antica chiesa di Santa Maria in Plaustra, già citata nel 1200, venne ricostruita nel 1888 nelle forme attuali. Dell’antica pieve conserva, murati nella facciata, alcuni frammenti decorativi in pietra di stile romanico. Nell’interno è conservato un ex voto del 1886 in ringraziamento per la scampata epidemia di colera.

Ex convento delle Suore Luigine.
Il palazzo fu costruito alla fine del XVIII secolo dalla famiglia Roggeri. Nel 1846 passò alla congregazione delle Suore Luigine, nate a La Morra nel 1815 e in cerca di un edificio capiente. L’ala ovest risale alla fine del XIX secolo. L’antica cappella delle suore, dove ufficiò il venerabile Don Rubino, loro fondatore, è stata trasformata in sala pubblica.

Casa Savio
casa savio
La casa venne costruita agli inizi del XX secolo dai Savio, una famiglia di artisti-decoratori. Giovanni Savio (1863-1950), il più noto di essi, decorò palazzi e castelli di Langa (La Morra, Novello, Verduno) e le sale del casinò di Montecarlo. In questa casa dipinse il grande pavone in stile liberty sulla facciata e figure mitologiche in stile pompeiano negli interni.

Asilo infantile
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L’edificio fu eretto nel 1857 per ospitare l’asilo infantile. Da allora è frequentato dai bimbi di La Morra. Le facciate sono originali, mentre gli interni hanno subito leggere modifiche per adattarli alle norme scolastiche.

Casa Gabetti
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Il palazzo, risalente al XVII secolo, conserva di quell’epoca le cantine con volte di mattoni. Le decorazioni della facciata risalgono alla prima metà del XX secolo.

In essa soggiornò Giuseppe Gabetti (Torino, 1796; La Morra, 1862), direttore della musica dei balli del Teatro Regio di Torino. Egli compose la Marcia Reale (1834) che fu inno nazionale dal 1861 fino all’avvento della Repubblica, nel giugno1946.

Chiesa parrocchiale di San Martino – Interno

La chiesa è irradiata dalla luce naturale che trapela dalle aperture laterali e conferisce all’edificio un’ambrata luminosità, risaltando la bellezza dei dipinti e degli affreschi.

Ala del mercato
ufficio turismoufficio turismo
Il portico, costruito agli inizi del 1900, ospitò il mercato del lunedì fino agli anni Sessanta. Conserva un ciclo di pitture murali dell’artista contemporaneo Riccardo Assom, dedicate alla vite e al vino. Attualmente vi è collocato l’ufficio del turismo

 
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