nel cuore delle langhe
Mostra di Roberto Beltramo

Inaugurazione sabato 6 Agosto ore 17 e a seguire ore 18,30 Concerto pianistico “TRA TERRA e CIELO”.

Dal 6 al 19 agosto 

orario apertura mosta: 10-12:30 e 14:30-18:30

“Falci – Dronero” la scritta incisa sulla lama tagliente che saetta tra le mani di un tagliatore di canna da zucchero in Brasile dà una gioia, sorpresa, un guizzo d’orgoglio al Dronerese che per caso la scopre; potrebbe essere lo stesso in qualche lontano campo d’Algeria, o d’Egitto o dell’Iran: lo stabilimento Falci di Dronero è rimasto uno dei pochissimi produttori mondiali di falci, nonostante l’avanzare della tecnica, nonostante la doppia crisi sia industriale che economica. Fotografare lo stabilimento dall’esterno è già di per sé un tornare indietro nel tempo, agli anni venti: nessuna avveniristica struttura , ma solida ed elegante costruzione in muratura a contenere la forza di magli e scintille di fuoco. Entrare è davvero rinnovare la sorpresa di questo viaggio à rebours. Il vecchio cartello raccomanda “A passo d’uomo” e davvero sembra un programma d’azione più che un avvertimento. La prima “difficoltà” fotografica sono le incandescenze nel buio, è cogliere l’attimo di luce sui volti degli operai che oggi, come nel ’23 all’inizio della storia della “Falci”, lavorano con fatica e immensa bravura la materia incandescente . Ognuno di loro sembra perfettamente adeguato al ruolo: la solidità fisica e meditata per chi con il grosso maglio, modella il pezzo di acciaio rovente, lo sgrossa, scarta l’eccedenza, dà il via alla creazione di una lama piuttosto di un’altra; la corporatura più agile di quello che sotto il picchiare di piccoli magli riesce a creare sulle lame puntinature precise che creano il nerbo della falce, disegnando decori che ricordano i segni tribali dei Maori, quasi un augurio di buon lavoro e di messi abbondanti per il contadino che le userà. Il nostro percorso fotografico all’interno dello stabilimento Falci prosegue con l’emozione sorpresa di chi si accosta ad un mondo che sembra lontano anni luce dal mondo del lavoro attuale: qui mani, cervello e passione sono essenziali, ognuno sviluppa un grado altissimo di competenza artigianale anche se il progresso tecnico ha apportato tante migliorie. Sono proprio le mani, gli sguardi attenti, il sudore di Osvaldo, Secondo, Guido, Silvano, Massimo, Giorgio, Franco, Adam, Mauro, Giovanni oggetto delle fotografie più belle. Poi naturalmente la bellezza delle lame finite, lucide, pericolosamente taglienti: falci, falcetti adatti ai più svariati tagli di vegetazione, oggetti d’arte più che prodotti industriali. Chissà quanti di questi strumenti sono riposti con cura nei solai o nelle vecchie cantine di Dronero a ricordo di qualche avo operaio alla Falci! Usciamo dalla fabbrica con la preziosa documentazione di quello che ancora oggi rappresenta la possibilità di riemergere dalla palude delle crisi, di tutte le crisi: lavorare bene, puntare all’eccellenza e tornare a sognare un futuro possibile. L’ha fatto coraggiosamente il nuovo presidente Carlo Pedretti sognando il rilancio della Falci srl. Scatto dopo scatto impariamo a farlo anche noi.

La bella presentazione di Nazarena Braidotti introduce la mostra fotografica di Roberto Beltramo, classe 1940, fondatore e curatore del gruppo fotoslow Val Maira. Con le immagini fotografiche saranno esposte anche alcune falci storiche dell`azienda Falci di Dronero, che sono vere e proprie opere d`arte.

Torinese di adozione, ristoratore di successo per professione, Beltramo è ritornato appena ha potuto alla sua terra d’origine, Dronero e le montagne dell’amata Valle Maira. Qui, tra innumerevoli attività ed interessi, ha potuto dare libero sfogo alla sua più grande passione: la fotografia. Difficile incontralo privo della sua fotocamera; ancor più difficile non trovare nel suo archivio qualche immagine che testimoni e descriva con particolare garbo estetico, ma senza enfasi retoriche, un luogo, un evento, un particolare artistico, un momento di quotidianità, uno scorcio panoramico della sua Valle.

 
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