nel cuore delle langhe
Mostra di pittura di Fabio Prati e fotografica di Diego Pedemonte

La Cantina Comunale di La Morra dal 25 giugno all’8 luglio ospiterà la bipersonale di due artisti genovesi: “Vita immobile” con i dipinti ad olio di Fabio Prati e “In viaggio”, con le fotografie di Diego Pedemonte.

La mostra è visitabile tutti i giorni con orario 10-12,30 e 14,30-18,30. L’ingresso è libero.

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Fabio Prati nasce a Genova nel 1976. Dopo gli studi artistici e architettonici, si specializza nelle tecniche di decorazione pittorica murale e nel ripristino delle vecchie decorazioni classiche. Dal 2001 lavora nei più importanti palazzi genovesi seguendo alcuni cantieri come responsabile delle decorazioni, dalla progettazione al termine dei lavori. Lavorando sulle opere di grandi artisti soprattutto del periodo barocco, acquisisce sempre più esperienza nel campo della pittura classica e si affina nella realizzazione di decorazioni ex-novo sempre di ispirazione classica, seguendo un personale percorso totalmente creativo, pur rispettando le varie correnti ornamentali che vanno dal periodo rinascimentale fino ai primi del novecento. Parallelamente nasce l’interesse di esprimersi nella creazione di opere ad olio di stampo figurativo, in cui rimane viva l’esigenza di creare opere sempre legate alla classica forma decorativa, ma potendo sviluppare sulla tela una maggiore libertà nella personale ricerca di seduzioni ottiche, originate da un’attenta analisi della realtà, alla ricerca del bello insito nelle cose.
Diego Pedemonte è nato nel 1975, e laureatosi a Genova nel 2003 con la tesi di progettazione architettonica & quot; DIAC. Depositi Interattivi di Arte Contemporanea & quot; dal 2001 al 2006 collabora con diversi studi di architettura lavorando alla progettazione di musei, edifici residenziali e spazi pubblici.
Nel 2007 inizia la sua attività come libero professionista, occupandosi prevalentemente di ristrutturazioni e progettazione d’interni e partecipando a numerosi concorsi internazionali di progettazione.
Di Diego Pedemonte viene proposta una serie d’immagini, estrapolate da una raccolta, più articolata, nata durante i differenti viaggi, in diverse parti del mondo, dell’autore.
Non sono certo scatti turistici, distratti o attratti solo dal desiderio di fissare un ricordo personale o folcloristico. Si legge invece la volontà di andare oltre. La realtà viene indagata con l’occhio attento del viaggiatore, di colui che cerca di cogliere il paesaggio urbano e umano, sì, ma d’individuarne e suggellarne anche i punti di contatto. La ricerca interiore e l’attimo che precede lo scatto si stemperano, poi, nei silenzi, nei movimenti ripetuti, nelle attese, nei paesaggi rarefatti, nelle geometrie architettoniche, nelle ombre e nei riflessi, finendo per diventare parte di un unico desiderio: l’equilibrio interiore.
Come architetto, Diego Pedemonte, non poteva astenersi dall’inserire, nelle sue immagini riferimenti architettonici la cui presenza, a volte predominante, a volte solo colta nei dettagli, ha sempre un fine preciso e più intimo: non vuole parlarci di lei ma, attraverso lei, dell’uomo, dei suoi conflitti interiori e del desiderio di trovare una pace ed una serenità che non possano essere scalfite dal tempo. L’attenzione e la cura per il particolare è una caratteristica che si ritrova anche nella sua fotografia ulteriore e non secondaria passione a quella dell’architettura.
Da un punto di vista tecnico le immagini alternano, proprio per sottolineare le atmosfere, leggere velature con effetto quasi rarefatto, soprattutto per la natura, ad un uso netto e deciso del bianco e del nero per evidenziare i contorni degli elementi architettonici che tagliano la composizione in frammenti come in un puzzle.

 
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